Bambini
La mia esperienza di allattamento
La mia personale esperienza di allattamento, perché ogni diade mamma-bimbo ha la sua storia.
La mia esperienza di allattamento
In occasione della Settimana Mondiale dell'Allattamento, dopo aver parlato dei suoi benefici e delle caratteristiche del latte materno, ho deciso di raccontarvi la mia esperienza di allattamento...
Fonte: www.universomamma.it
Ho scelto un ospedale "amico dei bambini" dove il neonato viene subito messo tra le braccia della sua mamma e lasciato lì il più possibile affinché si tranquillizzi e si attacchi presto al seno, dove si attende a tagliare il cordone ombelicale finché non smette di pulsare e donare nutrimento, dove si pratica il rooming-in e la culla è sempre accanto al letto della mamma in modo che possa accudirlo e nutrirlo. Ed è da qui che partiamo, dalla nutrizione. Dopo i nove mesi nella pancia in cui abbiamo nutrito nostro figlio/a senza bisogno di "far niente" in maniera diretta se non curarci del nostro benessere, ecco che dobbiamo tenerlo in braccio e allattarlo. È un gesto naturale, ma che non siamo più tanto abituati a vedere com'era in passato e non è detto che venga subito spontaneo. È importante che il bambino si attacchi bene perché è solo così che riuscirà a nutrirsi e non si rischierà la comparsa di ragadi che dipendono appunto dal modo in cui si attacca al seno. Anche attraverso le prime poppate il piccolo ritrova la sua mamma e il legame continua a consolidarsi. Nonostante la stanchezza del parto non si può che sorridere di fronte a un gesto che sembra così strano inizialmente! Perché no, non è detto che sia semplice, può dare un po' fastidio all'inizio e può essere che il bimbo non si attacchi subito bene. Ecco perché è importante farsi aiutare! Non abbiate paura di chiedere sostegno in ospedale e anche a casa. Io chiamavo sempre l'ostetrica per essere sicura di attaccarla bene, per essere tranquilla e far stare bene la mia piccola. E anche al ritorno a casa ho deciso di farmi seguire per avere un supporto in più, che è stato fondamentale.
Ogni mamma lo sa, il ritorno a casa e il primo periodo di assestamento post-parto non sono semplici. La cascata ormonale, la novità, la stanchezza, la nuova gestione familiare, la ricerca di un nuovo equilibrio, sono un bel pacchetto da organizzare insieme e a questo ci aggiungi che hai un pargoletto che dipende completamente da te e richiede tutte le tue energie, può capitare che le emozioni siano spesso contrastanti. Dare la vita e avere tra le braccia una creatura che è frutto del tuo amore è una cosa a dir poco meravigliosa, ma le emozioni in queste prime settimane sono un po' ballerine per cui possono esserci momenti di sconforto, in cui una mamma ha paura di non farcela. L'allattamento fa parte di queste gioie/dolori.
Allattare è un atto d'amore meraviglioso, ma non è una passeggiata. Richiede tanta energia e tanta pazienza perché per stimolare la produzione di latte con continuità nel corso dei mesi la strada è solo una: "Allattare a richiesta", ma cosa vuol dire?
Vuol dire allattare ogni volta che il bambino lo desidera e lo richiede. Il senso di fame-sazietà è innato e i piccoli sono bravi a seguirlo, più che i grandi, che spesso si fanno tirare un po' dalla gola! Bisogna avere fiducia in loro... sono loro a regolare l'apporto di latte da consumare e quindi non si corre il rischio che sia troppo! Ricordiamo anche che a differenza del latte artificiale che ha una composizione sempre uguale, il latte materno si modifica nel corso della poppata: all'inizio è più ricco di acqua e zuccheri, per poi passare a un latte più sostanzioso e calorico verso fine poppata. Sarà il bambino a staccarsi quando avrà finito. Potrebbe avere solo sete e stare attaccato pochi minuti (soprattutto d'estate!) o aver bisogno di riempire il pancino e stare attaccato il tempo che ci vorrà per tirare quelle poche decine di millilitri di latte che per lui sono un pasto a tutti gli effetti! Ogni bimbo ha i suoi tempi.
Tante volte ci si sente dire frasi del tipo "sta ancora mangiando?", "ma mangia sempre?", "ma non è che hai poco latte?", "vorrà solo scaldarsi il naso", ecc... non fatevi venire dei dubbi e cercate di sopportare con pazienza la miriade di commenti di chi parla senza basarsi sulla scienza, ma solo su "come si faceva una volta". Allattare ogni 3 ore o solo 10 minuti non segue le reali esigenze del bambino e inevitabilmente non stimolandone la giusta produzione a un certo punto il latte non sarà più abbastanza. Non è che il latte va via da solo, è che il bimbo crescendo ha bisogno che ce ne sia di più, ma per averlo deve stare attaccato per fare la sua "ordinazione". (Aggiungo una riflessione... Allattare è anche conforto, per cui sì, se il bambino ha bisogno della sua mamma dov'è il problema? Ascoltare i loro bisogni non vuol dire viziarli, nei primi mesi dopo il parto i piccoli devono completare la loro crescita e hanno bisogno del calore e delle cure della loro mamma e anche del papà!)
Può capitare nei primi mesi, che i piccoli facciano poppate lunghissime: per loro è un lavoro faticoso e non hanno ancora imparato a tirare in fretta, ma non vuol dire che il latte non ci sia! È lasciandoli attaccati a richiesta che riescono a "dire" al seno di quanto latte hanno bisogno.
Stiamo parlando dell'alimento perfetto per i piccini dal punto di vista nutrizionale, la natura ovviamente ci ha dato le potenzialità per usufruirne e far proseguire la specie!
Disegno di Stefania Oliviero (fonte: www.simponline.it)
Purtroppo negli anni si è persa la normalità dell'allattare e ora viene visto come un'impresa o un impegno troppo grande. Ma siamo donne, la forza in un qualche modo la troviamo sempre e possiamo farcela. Possiamo perché siamo riuscite a dare alla luce una vita che abbiamo nutrito per nove mesi portandola nel grembo e non possiamo farci sfuggire l'opportunità di continuare a nutrirla ancora.
Non voglio sembrare una fissata, se possibile è ciò che di meglio potete dare ai vostri pargoletti, ma no allattare non è tutto rosa e fiori, ve lo garantisco.
Possono capitare ingorghi che ti fanno vedere le stelle e devi trovare anche il tempo per fare gli impacchi caldo-umido per evitare dolori (nei casi peggiori febbre e mastiti); possono capitare momenti in cui vorresti/dovresti fare mille cose, ma devi stare lì e non puoi fare altrimenti; possono capitare giorni in cui i commenti "mangia sempre?" o "è ancora attaccata?" ti fanno andare giù di testa e vorresti appendere tutti al muro; capitano i giorni degli scatti di crescita e di grazia se fai in tempo ad andare in bagno; possono capitare momenti in cui anche tu hai dei dubbi, ma poi guardi negli occhi quella meravigliosa creatura e capisci che sei nel posto giusto e stai facendo la cosa giusta.
Le mie ostetriche mi hanno sempre detto di non guardare l'orologio e di farmi guidare dalla mia bimba e non potevano darmi consiglio migliore! E mi hanno sempre ricordato di non farmi troppi pensieri perché il latte materno è sempre con noi e pronto al consumo per cui avrei potuto allattare ovunque! E così è stato, ho allattato davvero ovunque e continuo a farlo. Perché allattare è un diritto e nessuno deve farsi dei problemi o farsene caso.
I primi mesi le poppate erano più frequenti, di giorno non superavo l'ora e mezza tra l'una e l'altra, se non meno! Eccezione fatta per quando dormiva 2-3 ore in fascia. Alcune poppate poi erano lunghissime, soprattutto alla sera, ma evidentemente faceva il pieno perché poi se la dormiva beata anche 5-6 ore! Ora ha bisogno di mangiare più spesso alla notte, ma ha diminuito la durata delle poppate e nel complesso della giornata ne fa qualcuna in meno.
Insomma, non si può dire che non sia un impegno, soprattutto quando devi rientrare al lavoro troppo presto. Non avete idea delle corse che facevo o dell'ansia perenne quando mi assentavo anche solo un'ora (perché no io non volevo tirarmelo, volevo darglielo!), ma mi ha regalato e mi regala momenti davvero meravigliosi e intimi, che hanno rafforzato il mio legame con Emma. E vogliamo parlare della soddisfazione di vederli crescere grazie al nostro nutrimento?! Io a ogni controllo dal pediatra uscivo (ed esco ancora) camminando a 2 metri da terra per la felicità! Emma è una bella polpetta e mi esalto a pensare che sia merito del mio latte.
Come avrete capito, la produzione di latte e l'allattamento in sé richiedono energia e questo aiuta anche a ritornare in forma in tempi brevi. Addirittura capita di essere più in forma di prima pur mangiando ovviamente di più! E anche questo aiuta la mamma a sentirsi bene e stare bene... Questa è la mia esperienza, ogni mamma è diversa e ognuna è libera di fare le sue scelte. Come ho scritto nell'altro articolo non bisogna MAI giudicare ciò che fanno le altre perché ognuna ha le sue ragioni e non entro qui nel merito di patologie o problemi di mamma e bambino ovviamente. Vorrei solo che ci fosse corretta informazione perché tutte possano avere consapevolezza, senza essere vittime di consigli sbagliati e poco aggiornati. Purtroppo sono poche le mamme che proseguono la scelta di allattare esclusivamente il loro bambino, anche se è una cosa che dovrebbe essere considerata la normalità. Non fatevi abbattere, non siete sole, parlate con altre mamme, chiedete sostegno in famiglia, fatevi aiutare dai papà nella gestione delle altre cose da fare e appoggiatevi a ostetriche che possano accompagnarvi in questo meraviglioso percorso. Spero che la mia esperienza possa essere di conforto e aiuto per altre mamme. Riprendiamoci la naturalezza di questo gesto e godiamocelo tutto! Allattare è "un dono per la vita"...